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Il 900 e Guido

Guido si appassiona all'enologia sin dai primi studi di perito agrario, diventa in seguito enotecnico ed enologo e dirige con successo il settore tecnico della Cantina sociale di Forlì per molti anni.

Nello stesso periodo è presidente della commissione per il rilascio della certificazione doc ai vini.

Negli anni 60 lascia la direzione della cantina sociale di Forlì per dedicarsi esclusivamente alla tenuta di famiglia dove inizia a produrre i primi vini doc della romagna.

Vigneti centenari

Dal 1800

Le origini dell'azienda vitivinicola dei Conti Guarini Matteucci di Castelfalcino affondano le loro radici nei primi dell'800 quando già le tenute erano circondate da vigneti.

Ad inizio '900 il conte Piero prende il controllo dell'azienda e le conferisce un’impronta più moderna, con tecniche di coltivazione e vinificazione all’avanguardia per quei tempi.

La vera svolta però avviene negli anni '60 quando la conduzione dell'azienda passa a Guido che inizia a produrre i primi vini doc della Romagna.

Gli ettari vitati sono 14, suddivisi fra la tenuta di S.Tomè e i poderi Ca’ dei Sassi e Pratolino nei pressi di Castrocaro Terme dove, grazie ai terreni a prevalenza collinare, di origine calcarea e argillosa, si ottengono i vini di maggior pregio.

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La produzione vinicola prevede la gamma tipica di queste zone, a base di uve albana, trebbiano, bombino bianco e sangiovese, ma anche i vitigni internazionali, quali il cabernet sauvignon, chardonnay e pinot bianco ai quali è stato dato importante spazio.

Nonostante l’assenza di una sezione commerciale strutturata, secondo i moderni dictact del mercato, ogni anno l’azienda commercializza 50.000 bottiglie l'anno tra Italia e mercato estero. Un traguardo reso possibile esclusivamente grazie all’onestà della produzione e alla fiducia costruita nel tempo con i molti clienti.

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6 Agosto 1902

Una cartolina datata 1902 che riproduce la tenuta Guarini Matteucci all’epoca la cui missiva scritta parla di “Gigi e la sua sposa” e di un weekend trascorso nel “Villino Libertas” fa sognare di tempi passati, di avventori e amici lontani, portando testimonianza di una continuità storica legata al luogo.

Affiancando il padre nella gestione dell’azienda Giovanni e Monica, i due figli, acquisiscono l’esperienza e la passione di quello che più che un lavoro è una vera scelta di vita e l'azienda prende un respiro più ampio e inserendo a fianco dei vigneti i primi 20 ettari di noceti, con l’obiettivo futuro di poterli certificare bio nei prossimi anni.

Con sforzi sempre tesi a migliorare la qualità dei propri vini, impiantando nuovi vigneti e acquistando nuovi barrique, grazie anche all’impegno solidale e compatto di operai e dipendenti, anno dopo anno la produzione diventa la garanzia qualitativa che distingue i vini Guarini.

 

 

Curiosità storiche

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La fiasca fiorita

La Fiasca fiorita (1615 - 1620) Considerata una della più belle natura morte di tutti i tempi, la “Fiasca fiorita” di Forlì venne donata dalla Famiglia Guarini Matteucci alla città di Forlì durante il secolo scorso. Al dipinto ancora oggi non è stata attribuita la paternità artistica, ma tra i nomi che appaiono più vicini alla realtà restano sono Caravaggio e Cagnacci.

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Aloisa

Bella ragazza dal tratto semplice e cordiale, la contessa Guarini Matteucci non ostenta il titolo nobiliare né l’alto rango del suo casato. Moderna e spericolata, è solita indossare i pantaloni per correre con la sua moto. Si innamora del volo e nel 1937, prima donna forlivese a conseguire il brevetto di pilota civile a conclusione del terzo corso della Runa di Forlì. Diventa una presenza ammirata su moltissimi aeroporti partecipando a molte gare aviatorie di regolarità e classificandosi non di rado ai primi posti.

Canova e l'Ebe

Fu eseguita nel 1817 su commissione della contessa Veronica Zauli Naldi Guarini, la quale intendeva rendere più sontuosa la propria abitazione a Forlì, venne donata alla città nei primi decenni del 1900. Oggi l'opera è esposta all'interno dei Musei San Domenico della città romagnola.